Tra gli argomenti che andremo a trattare nel corso delle puntate di Mosto podcast, uno dei principali sarà sicuramente la birra, che grazie alla creatività del movimento brassicolo nostrano sta vivendo in Italia un momento d’oro. E, chiacchierando di IPA, weiss e stout davanti a un boccale bello pieno, sicuramente ci capiterà anche di parlare di birra homebrew.
Se questo termine ti suona nuovo, oppure se ne hai sentito parlare durante una conversazione fra amici al pub, ma non hai osato chiedere, di seguito ti spieghiamo in breve e in maniera semplice, rispondendo a una serie di domande dirette sull’argomento, cos’è la birra homebrew.
Guarda l’episodio di Mosto dedicato a Personal Brewery
Birra Homebrew: di cosa si tratta?
La birra homebrew è molto semplicemente la birra prodotta in casa in maniera artigianale e per uso personale.
Cos’è l’Homebrewing?
L’homebrewing è la produzione di birra casalinga ricorrendo a ingredienti più o meno prestabiliti e ad attrezzature più o meno complesse.
Leggi i consigli sull’Homebrewing di un mastro birraio!
Birra Homebrew: come si fa?
La birra fatta in casa si produce a grandi linee come la birra in grandi quantità, facendo fermentare in condizioni particolari e per un tempo prestabilito gli ingredienti necessari.
A cambiare, naturalmente, è la scala della produzione (in genere in casa si produce qualche decina di litri per volta) e la complessità degli strumenti e delle tecnologie utilizzati.
Homebrewing: quali sono gli strumenti?
A un livello base, gli strumenti per produrre birra home brew sono piuttosto semplici. Oltre alle bottiglie, al tappabottiglie e ai tappi per imbottigliare a fine produzione, è importante avere un fermentatore di qualche tipo, ovvero un recipiente in cui lasciare fermentare gli ingredienti: per partire può essere sufficiente un fermentatore di plastica con una capienza di una ventina di litri.
Può tornare utile dotarsi di un secondo fermentatore o recipiente per effettuare il travaso intermedio durante il periodo di fermentazione, per diminuire l’altezza del deposito sul fondo, assieme a dei tubi per i travasi, realizzati in materiali idonei al trattamento di alimenti.
Dopodiché, è possibile dotarsi di apparecchiature via via più complesse, per affinare la propria tecnica e per acquisire un maggior controllo della produzione: densimetro, PHmetro, filtri di vario genere…
In commercio si trovano numerosi kit già pronti per l’homebrewing, che possono raggiungere anche una notevole complessità e raffinatezza, anche per quanto riguarda i materiali e le tecnologie utilizzate, e con la dovuta dimestichezza consentono di produrre birre di qualità notevole.
Birra Homebrew: quali sono gli ingredienti?
La birra homebrew, come del resto la birra in generale, ha degli ingredienti fissi, a partire dall’acqua, che potrebbe sembrare qualcosa di scontato, ma in realtà a seconda delle sue caratteristiche influenza notevolmente la resa finale del prodotto.
Accanto all’acqua troviamo poi il malto, principalmente d’orzo, ma volendo anche di altri cereali fermentabili, il luppolo e i lieviti, questi ultimi necessari alla fermentazione.
Questa base può poi essere affiancata da una serie di ingredienti a piacimento, utili solitamente a conferire alla birra homebrew aromi particolari, anche se è importante saperli dosare nel modo giusto per ottenere un prodotto bevibile.
Per i birrificatori alle prime armi può risultare pratico ricorrere a kit di ingredienti predosati, così da poter seguire in maniera facile una ricetta già testata. Man mano che ci si addentra nel mondo dell’homebrewing, può invece essere stimolante ricorrere a ingredienti scelti singolarmente.
Fare la birra in casa è legale?
Sì, fare la birra in casa è legale. O meglio, non è vietato, dato che la legislazione italiana non è molto chiara sulla questione della birra homebrew. Il Decreto Legislativo n.504 del 26/10/1995 sancisce infatti che “è esente da accisa la birra prodotta da un privato e consumata dallo stesso produttore, dai suoi familiari e dai suoi ospiti, a condizione che non formi oggetto di alcuna attività di vendita”.
Insomma, il decreto in questione non dice esplicitamente che fare la birra homebrew è legale, ma sostenendo che questa è libera da accisa, di fatto sottende alla legalità di questa attività, purché il suo prodotto non sia oggetto di vendita.
Va notato inoltre che la legislazione italiana, al contrario di quella di altri paesi, non pone un limite netto alla produzione casalinga di birra.
La birra fatta in casa è conveniente?
Farsi la birra in casa costa più o meno che bersi una birra al pub o in un birrificio? La risposta, ovviamente, è: dipende. Dipende dal tipo di birra con cui stiamo mettendo a paragone quella fatta in casa, dato che un prodotto della grande distribuzione non avrà lo stesso costo di una birra artigianale prodotta con ingredienti magari di altissima qualità.
Archiviata questa doverosa premessa, nella maggior parte dei casi farsi la birra in casa non fa risparmiare rispetto a comprarsi una birra già fatta, soprattutto quando si producono piccole quantità, perché comunque va messo in conto il costo degli ingredienti e delle attrezzature.
Il senso dell’homebrewing, però, è un altro, ovvero provare il piacere di gustare una birra prodotta in prima persona, secondo il proprio gusto e magari anche sperimentando ricette di birre che difficilmente potresti provare in giro.
La pratica dell’homebrewing rientra insomma a pieno titolo nella filosofia del DIY, ovvero Do It Yourself, cioè del fai da te, del piacere di creare in prima persona i prodotti che si usano, che si indossano, che si consumano.
Diventa un homebrewer!
Ora che hai capito cos’è la birra homebrew, puoi dotarti del necessario e cominciare a cimentarti con la produzione delle tue prime birre. Se poi vuoi imparare nuovi trucchi e scoprire i segreti dell’homebrewing, non ti resta che seguire le puntate di Mosto podcast dedicate all’argomento, con i consigli e le dritte di veri e propri esperti in materia!