Se ti stai appassionando al mondo dell’homebrewing, nell’ambito della produzione di una birra casalinga potresti avere sentito qualche amico o conoscente utilizzare il termine “cotta”.

Ma cos’è la cotta della birra? E qual è il modo giusto di impiegare questo termine? Per spiegarlo, utilizziamo le parole di Stefano Foglio del laboratorio Personal Brewery di Lambrate, a Milano, che è stato ospite della primissima puntata di Mosto podcast proprio per parlare di homebrewing.

Guarda la puntata di Mosto sull’homebrewing

Cotta della birra: significato

“Cotta significa produzione”. La cotta della birra, quindi, indica molto semplicemente la produzione della birra stessa.

Quando senti un homebrewer utilizzare questo termine, vuole in sostanza indicare l’intero processo produttivo della birra fatta in casa. E quando parla del “numero di cotte” che ha fatto sta alludendo alla quantità di birre che ha provato a fare nella sua “carriera” e quindi alla sua esperienza nell’ambito dell’homebrewing.

Se poi vogliamo andare nello specifico, che cosa si intenda per cotta dipende anche dall’ambito di cui stiamo parlando: se si tratta di produzione a livelli professionali, si va dalla maltazione dei cereali fino all’imbottigliamento.

Nell’ambito della produzione casalinga, invece, dipende dal grado di esperienza e anche dalla volontà di sbattersi dell’homebrewer: è possibile comprare kit con gli ingredienti già pronti (come spiega Stefano nel dare i suoi consigli per chi comincia a fare birra in casa) e limitarsi a seguire una ricetta, o viceversa con un po’ di buona volontà è possibile macinare i cereali, ottenere il mosto, cuocerlo assieme agli altri ingredienti selezionati di persona e così via…

Insomma, la cotta della birra può essere tante cose, ma il significato tout court rimane quello: produzione della birra stessa.

Speriamo di esserti stati utili e per scoprire nuove cose sul mondo della birra, del vino e della fermentazione ti invitiamo a iscriverti al canale Youtube di Mosto podcast!