Il rotundone è una molecola molto amata dagli appassionati di vino… e per buoni motivi. Se non ne hai mai sentito parlare, di seguito ti riassumiamo in breve la questione, così potrai fare un figurone alla prossima sessione con i tuoi compagni di degustazione. 😉

Cos’è il rotundone?

Il rotundone è una molecola presente negli oli essenziali del pepe nero, dell’origano, del timo e di altri vegetali, oltre che in alcuni vitigni dai tratti molto caratteristici.

Che effetti ha sul vino?

Sul vino il rotundone ha un effetto ben preciso, che potresti già avere indovinato quando hai sentito parlare di pepe nero. Questa molecola aromatica, che per la precisione è un sesquiterpene biciclico, conferisce infatti una nota speziata, quasi pepata al vino.

I vini prodotti con uve ricche di rotundone hanno quindi un sapore marcato e deciso, spesso molto apprezzato dagli enologi, anche se ovviamente può risultare poco gradito a chi non ama questa tipologia di aromi.

Grazie alle sue caratteristiche, questa molecola sta suscitando sempre di più l’interesse della comunità non solo enologica, ma anche scientifica, ed è per questo che negli ultimi anni è oggetto di studi sempre più approfonditi.

Rotundone e vino: dove si trova?

Tra i vitigni ricchi di rotundone spicca la Vespolina, uva tipica dell’Alto Piemonte e dell’Oltrepò Pavese, di cui abbiamo parlato con Giacomo Colombera della cantina Colombera & Garella, ospite del secondo episodio di Mosto podcast e vero e proprio fan di questo vitigno, che vinifica in purezza.

In aggiunta alla vespolina, questa molecola è caratteristica di vitigni come Syrah, Schioppettino e Grüner Veltliner.

Guarda l’episodio di Mosto con Giacomo Colombera!